mercoledì 25 settembre 2013

Romanticismo al retrogusto di merda

Giro per Vancouver e mi mischio tra la folla che si muove veloce. Sembrano tutti così impegnati e indaffarati ma in realtà seguono solo il ritmo dello skytrain e degli autobus. Io invece sono rilassato, è praticamente il nuovo passatempo prendere un mezzo e spostarmi. Peccato che vada sempre nei soliti posti.
Forse lo faccio solo per stare vicino alle persone. E' difficile capire gli abitanti di questa città, non riesci a guardarli negli occhi e, se succede, sono stranieri che attaccano bottone perchè anche loro cercano una boccata di normalità.

"So you are italian..." "Yes I am!" "Da diove di vieni?" "Civitan... Milàn"
Chi me lo fa fare di spiegare ad uno sconosciuto che tenta di parlare la mia lingua dov'è Civitanova Marche?

Non ho capito perchè ma quando dici che sei italiano iniziano a guardarti sotto un'altra luce. E' quella stessa luce sotto la quale noi mettiamo gli stranieri quando ci dicono "I'm from New York" però un pò più romantica ma con il retrogusto di merda, per te.
Romantica perchè chiunque ama l'Italia e gli italiani, ma soprattutto chiunque è stato in Italia un tempo imprecisato fa. Ti becchi complimenti che non dovresti ricevere. Dicono che siamo la miglior nazione al mondo e lo stesso fanno per il cibo. Ci invidiano le donne e i paesaggi. Confessano che vorrebbero lasciare tutto e andare in Italia.
Tu li vedi parlare e ripetere cose che magari hanno solo sentito dire. Probabilmente non sanno neanche in che zona dell'Europa è l'Italia.
Loro parlano e te pensi che da quel paese in cui tutti vorrebbero vivere, ci stai fuggendo. Perchè alla fine il buon cibo è un lusso al quale puoi rinunciare, i paesaggi sono stampati in testa e te li rivedi ogni volta che chiudi gli occhi e le belle donne sono belle, ma preferiscono l'uomo con il soldo e io, che oggi volevo prendermi una pizza da un pakistano dalla dubbia moralità e non l'ho fatto perchè ero uscito con 5 dollari e dovevo comprarci il biglietto dell'autobus per tornare a casa, non potrò mai averle. Per ora.

Questi lodano un paese che tu disprezzi. In realtà non è giusto. Loro lodano una popolazione che tu disprezzi. Per quello mentre li vedi muovere le labbra e lodare i nostri luoghi comuni ti sale in bocca il sapore indistinguibile della merda.
Tantissime volte ho preso e buttato giù. Inghiottito velocemente, per non sentire il sapore. Un giorno però ci ho pensato, forse il sapore di merda non è una cosa negativa. Forse il sapore di merda è la parte dolce del discorso e il vero cazzotto nello stomaco sono le lusinghe. Niente fa più male che sentire cose vere dette da uno che non sa di cosa sta parlando.
Quella che ti sale in gola da dentro è la voglia di rivalsa. Voglia di fare qualcosa per un paese ormai in ginocchio. Un paese che è realmente il paese più bello del mondo ma che noi tutti, tra magna magna e menefreghismo, lo stiamo uccidendo. Mi ci metto anche io che ho preferito fuggirmene a oltre 7000 kilometri per non sentirmi in colpa.
Allora perchè il gusto della rivalsa sa di merda? Non poteva saper di pizza, giusto per far fede agli stereotipi? Non poteva essere il suono di un mandolino? Avrei accettato anche un "po po po po po po" o "la madre di Zidane è una maiala" ronzarmi nello orecchie ma proprio non mi capacito del perchè proprio il sapore di merda.
E' una cosa che mi faceva diventare pazzo e continuavo a pensare e pensare e pensare ancora. Poi l'ho capito. Ho capito che se fosse stato il sapore di pizza o il suono di un mandolino o quella maiala della mamma di Zidane dopo un pò mi sarei abituato. Mi sarei lasciato cullare e non avrebbe mai più colpito.
Al sapore di merda invece non ti ci abitui. Rimane li in bocca e anche quando inghiottisci dieci volte continui a sentirlo.
E' il sapore di merda che tiene in vita l'italiano che è in ognuno di noi e la voglia di sistemare il nostro paese. Perchè è sempre li, a ricordarci chi siamo e perchè vale la pena combattere e sforzarsi.

martedì 10 settembre 2013

Da Toronto a Vancouver in autobus

Un ultimo saluto ad Hamilton e si parte a macinare piano piano le 3000 lunghissime miglia che mi separano da Vancouver.
Tre giorni su un autobus che fortunatamente ha sedili comodi e wifi gratuito che però non permette l'uso di whatsapp.
In stazione un tipo sospetto mi ha chiesto se stessi tornando all'università e nonostante gli abbia detto che sono italiano continuava a chiedermi quando tornerò a Montreal. Mi ha consigliato di radermi per trovare un lavoro. Strano tipo.


Viaggiare di notte nelle lande desolate del Canada è incredibile. Perdi la concezione dello spazio tempo. Un sogno mi fa credere che io sia realmente sulla nazionale che va a Porto Sant'Elpidio ma poi incrocio lo sguardo del fantasma di Califano che, mentre mangia un panino, mi dice di svegliarmi.
Il Canada centrale, di notte, è ancora più vuoto di come me lo ero immaginato.

Sul pullman ho incontrato un mezzo inglese mezzo polacco che va a Vancouver. Gli siedo vicino perché è sicuro di sé ed è il miglior modo per non perdermi quando cambiamo bus o aspettiamo che puliscano il nostro.
Sta cercando di stabilire un record mondiale, dice.
Lo scorso anno ha viaggiato per tutta l'Australia da Perth a Darwin con lo stesso autobus. Racconta che è stato a vedere la finale di Champions League ed è stato in Italia. Per comodità gli dico che sono di Milano e mi maledice perché l'Inter ha battuto Bayern Monaco nel 2010. È molto più grande di me così sorrido e ammetto che siamo stati fortunati.


Le mie giornate a bordo di questo bus si dividono in momenti nei quali dormo e altri nei quali tento di farlo. I secondi hanno superato i primi da parecchio a causa di una famiglia con cinque bambini che non smettono di correre e se lo fanno è per piangere.

A Winnipeg decido di ammazzare le 6 ore di attesa insieme al tipo mezzo inglese e mezzo polacco, si chiama Martin e scopro essere un uomo di 36 anni, sposato e con due figlie che sta girando il mondo in bus; resterà due giorni a Vancouver e poi ripartirà per la costa est canadese per poi andare in Germania. Sembra uno che conosce qualsiasi cosa ed è stato ovunque; più lo conosco e più la sensazione aumenta. Mi da consigli su Vancouver e su come prendere il meglio da ogni mio viaggio. Ci siamo scambiati i contatti Skype perché vuole sapere cosa farò al termine di questi 6 mesi.
Prendiamo l'autobus per il centro di Winnipeg, Martin dice che come città le manca qualcosa ma non capiamo cosa. È una città morta, i negozi sono già chiusi alle 19.30 e non c'è gente in giro. Finiamo a mangiare da subway ma lui si dispera perché voleva mangiare cinese.
Il nuovo autobus ha il wifi e la corrente elettrica, il tipo che mi siede dietro grida al miracolo e molla una scoreggia. Vorrei indagare se i due episodi sono collegati ma ho un gran sonno e provo a dormire.


Dopo tre giorni e qualche ora sono finalente arrivato a Vancouver. L'avventura parte ora, in realtà! 

martedì 3 settembre 2013

Primi passi in Canada

Se siete finiti a leggere i miei svarioni notturni è perchè mi conoscete già o perchè state scontando una pena infernale dantesca per aver fatto qualcosa di veramente brutto in una vita passata, in ogni caso vorrei ringraziarvi per la futura attenzione!

Gli aggiornamenti del blog saranno totalmente casuale e dipenderanno parecchio da cosa mi accadrà e dal mio umore. Sarò a Vancouver dalla prossima settimana e dovrete attendere quindi 7 giorni per i veri aggiornamenti.