martedì 10 settembre 2013

Da Toronto a Vancouver in autobus

Un ultimo saluto ad Hamilton e si parte a macinare piano piano le 3000 lunghissime miglia che mi separano da Vancouver.
Tre giorni su un autobus che fortunatamente ha sedili comodi e wifi gratuito che però non permette l'uso di whatsapp.
In stazione un tipo sospetto mi ha chiesto se stessi tornando all'università e nonostante gli abbia detto che sono italiano continuava a chiedermi quando tornerò a Montreal. Mi ha consigliato di radermi per trovare un lavoro. Strano tipo.


Viaggiare di notte nelle lande desolate del Canada è incredibile. Perdi la concezione dello spazio tempo. Un sogno mi fa credere che io sia realmente sulla nazionale che va a Porto Sant'Elpidio ma poi incrocio lo sguardo del fantasma di Califano che, mentre mangia un panino, mi dice di svegliarmi.
Il Canada centrale, di notte, è ancora più vuoto di come me lo ero immaginato.

Sul pullman ho incontrato un mezzo inglese mezzo polacco che va a Vancouver. Gli siedo vicino perché è sicuro di sé ed è il miglior modo per non perdermi quando cambiamo bus o aspettiamo che puliscano il nostro.
Sta cercando di stabilire un record mondiale, dice.
Lo scorso anno ha viaggiato per tutta l'Australia da Perth a Darwin con lo stesso autobus. Racconta che è stato a vedere la finale di Champions League ed è stato in Italia. Per comodità gli dico che sono di Milano e mi maledice perché l'Inter ha battuto Bayern Monaco nel 2010. È molto più grande di me così sorrido e ammetto che siamo stati fortunati.


Le mie giornate a bordo di questo bus si dividono in momenti nei quali dormo e altri nei quali tento di farlo. I secondi hanno superato i primi da parecchio a causa di una famiglia con cinque bambini che non smettono di correre e se lo fanno è per piangere.

A Winnipeg decido di ammazzare le 6 ore di attesa insieme al tipo mezzo inglese e mezzo polacco, si chiama Martin e scopro essere un uomo di 36 anni, sposato e con due figlie che sta girando il mondo in bus; resterà due giorni a Vancouver e poi ripartirà per la costa est canadese per poi andare in Germania. Sembra uno che conosce qualsiasi cosa ed è stato ovunque; più lo conosco e più la sensazione aumenta. Mi da consigli su Vancouver e su come prendere il meglio da ogni mio viaggio. Ci siamo scambiati i contatti Skype perché vuole sapere cosa farò al termine di questi 6 mesi.
Prendiamo l'autobus per il centro di Winnipeg, Martin dice che come città le manca qualcosa ma non capiamo cosa. È una città morta, i negozi sono già chiusi alle 19.30 e non c'è gente in giro. Finiamo a mangiare da subway ma lui si dispera perché voleva mangiare cinese.
Il nuovo autobus ha il wifi e la corrente elettrica, il tipo che mi siede dietro grida al miracolo e molla una scoreggia. Vorrei indagare se i due episodi sono collegati ma ho un gran sonno e provo a dormire.


Dopo tre giorni e qualche ora sono finalente arrivato a Vancouver. L'avventura parte ora, in realtà! 

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